Quando leggendo l’ultima parola, dell’ultima riga,
dell’ultima pagina senti i brividi sulla schiena, allora è il libro giusto. Non
credo che si possa chiedere di più a una lettura.
Ho letto “Il Re ha parlato” di Francesco Calzoni e credo che
lo leggerò anche una seconda volta sperando di riprovare le stesse emozioni e
forse anche qualcosa di più.
Una scrittura curata e gentile, un vero strumento,
utilizzato in modo così sapiente da sentirne solo gli effetti sull’anima.
Perché così deve essere, le parole non ti devono far inciampare, non ti si
devono mettere davanti agli occhi, devono scorrere e lavorare dentro di te
costruendo una storia di sentimenti e speranze e delusioni e sorprese,
portandoti dentro te stesso ma in posti in cui non sei mai stato, senza che tu te
ne renda conto.
Poche pagine, un piccolo diamante dalle mille sfaccettature.
Ho appezzato l’altalenarsi dei punti di vista, geniale.
L’attenzione rimane sempre al massimo, la curiosità si accende ad ogni riga
perché i sentimenti dei protagonisti sono i tuoi, ci sei dentro, fino al collo.
Sono diventata subito amica di Lorenzo, mi sono ritrovata
tra i suoi pensieri, ho frugato nelle sue emozioni, sono cresciuta con lui e con
lui ho sofferto e gioito. È un ragazzo di una bellezza difficile da capire, che
mi ha abbagliato sin dal principio al punto che all’arrivo di Dedi quasi ne
sono stata gelosa.
Saper intrecciare in modo così armonico due storie
importanti è un’abilità che si apprezza durante tutto il corso del romanzo. Mi
sono sentita accompagnata in un mondo, partecipe di due destini.
Non faccio spesso recensioni, ma quando scopro qualcosa di
bello voglio dirlo a più persone possibile, bisogna condividere la bellezza.
Una bellezza che ho respirato fino alla fine de “Il re ha parlato”, fino a
quando mi ha tolto il fiato per qualche secondo, fino a quando ho capito che
devo stare con gli occhi aperti perché Lorenzo e Dedi potrebbero essere qui,
intorno a me.
Maria Laura De Luca
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