giovedì 24 novembre 2022

Carlo il bonsai legge cose: Bambi, storia di una metamorfosi di Emiliano Reali

 



Bambi, lo si intuisce dal titolo stesso, narra le vicende e l’evoluzione di Giacomo, un ragazzo che parte - scappa - dal suo paese natale (Bassano del Grappa) in direzione Roma, per trovare la sua dimensione a trecentosessanta gradi. Con lui la fidanzata dell’epoca, Luana, anch’essa in fuga dalla realtà opprimente della provincia.

Nella capitale Giacomo comincerà a sentirsi finalmente libero, capace di poter seguire ciò che è sempre stato.

Questo è l’inizio di una meravigliosa storia corale, dove Giacomo/Bambi è il centro attorno a cui gravitano o a cui si ricongiungono molti dei personaggi che caratterizzano il romanzo. Una storia che sconfina in tanti generi, distanti anni luce tra di loro, ma tutti legati da un unico filo sottile che rende, questo susseguirsi di continui ribaltamenti, una cosa assolutamente naturale.

Emiliano Reali ha giustamente suddiviso l’opera in tre capitoli: Bruco, Crisalide e Farfalla; a rappresentare la più famosa e bella evoluzione che esiste in natura. Ma non è solo Giacomo a compiere il suo cambiamento esteriore e interiore. Ogni persona che lo circonda si troverà, presto o tardi, volente o nolente, a fare i conti con sé stessa e con quello che le pulsa dentro.

Perché è talmente dirompente la necessità di Bambi di “venire al mondo”, che travolge - ferisce - chiunque le si avvicini, o cerchi di farla ormeggiare a riva. Emiliano è bravissimo, con la sua sensibilità, a dar voce a tutte le anime che danzano in queste pagine, riuscendo con grande semplicità e maestria a farci affezionare a ognuna di esse; tant’è che spesso Bambi può sembrare una stronza egoista: ma è solo un nostro errore di giudizio, o meglio una “scusa” che vendiamo per un attimo a noi stessi.

Sì, “scusa”, perché ragionandoci bene, alla fine Bambi è la storia di ognuno di noi; perché tutti noi siamo (siamo stati) alla continua ricerca del nostro posto nel mondo, della nostra identità. E tutti noi - mentre sgomitavamo per affermarci -, abbiamo a nostra volta ferito qualcuno di caro. Ecco, dire che Bambi è egoista ci dispensa dal ricordare di quella volta che anche noi… che poi nemmeno abbiamo mai chiesto scusa…

La scrittura di Emiliano muta a seconda della situazione, passando da descrizioni molto asciutte e crude, che tanto ricordano i ragazzi di vita di Pasolini, a prose più calde e piene di passione o tristezza, quando è l’animo del personaggio che va messo in primo piano. In ogni caso, è sempre efficace, cosa fondamentale per creare un grande romanzo corale, nel quale Bambi sembra risucchiare tutti come un buco nero, per poi sputarli lontano, salvo poi calamitarli nuovamente.

Bambi è un viaggio che esplora e disvela senza preconcetti il mondo della transessualità, della vita che tante persone sono “obbligate” a portare avanti causa ignoranza umana e leggi medievali. Ma non solo. Come detto questo è un enorme spettacolo dove sul palco ballano tutte le nostre paure, i nostri slanci, i nostri desideri di rivalsa. La nostra paura di amare e di essere amati.

Dove diventiamo tutt3 meraviglios3 nel momento stesso in cui ci ritroviamo, in cui ci accettiamo, smettiamo di nasconderci e proviamo a prendere ciò che vogliamo. Perché vivere diversamente non è proprio possibile.

Che poi è il miglior lieto fine possibile, in un mondo pieno di paure e sensi di colpa.

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