Bambi, lo si intuisce dal titolo stesso, narra le vicende e l’evoluzione di Giacomo, un ragazzo che parte - scappa - dal suo paese natale (Bassano del Grappa) in direzione Roma, per trovare la sua dimensione a trecentosessanta gradi. Con lui la fidanzata dell’epoca, Luana, anch’essa in fuga dalla realtà opprimente della provincia.
Nella capitale Giacomo comincerà a
sentirsi finalmente libero, capace di poter seguire ciò che è sempre stato.
Questo è l’inizio di una meravigliosa
storia corale, dove Giacomo/Bambi è il centro attorno a cui gravitano o a cui
si ricongiungono molti dei personaggi che caratterizzano il romanzo. Una storia
che sconfina in tanti generi, distanti anni luce tra di loro, ma tutti legati
da un unico filo sottile che rende, questo susseguirsi di continui
ribaltamenti, una cosa assolutamente naturale.
Emiliano Reali ha giustamente suddiviso
l’opera in tre capitoli: Bruco, Crisalide e Farfalla; a rappresentare la più
famosa e bella evoluzione che esiste in natura. Ma non è solo Giacomo a compiere
il suo cambiamento esteriore e interiore. Ogni persona che lo circonda si
troverà, presto o tardi, volente o nolente, a fare i conti con sé stessa e con
quello che le pulsa dentro.
Perché è talmente dirompente la
necessità di Bambi di “venire al mondo”, che travolge - ferisce - chiunque le
si avvicini, o cerchi di farla ormeggiare a riva. Emiliano è bravissimo, con la
sua sensibilità, a dar voce a tutte le anime che danzano in queste pagine,
riuscendo con grande semplicità e maestria a farci affezionare a ognuna di esse;
tant’è che spesso Bambi può sembrare una stronza egoista: ma è solo un nostro
errore di giudizio, o meglio una “scusa” che vendiamo per un attimo a noi
stessi.
Sì, “scusa”, perché ragionandoci bene,
alla fine Bambi è la storia di ognuno di noi; perché tutti noi siamo (siamo
stati) alla continua ricerca del nostro posto nel mondo, della nostra identità.
E tutti noi - mentre sgomitavamo per affermarci -, abbiamo a nostra volta
ferito qualcuno di caro. Ecco, dire che Bambi è egoista ci dispensa dal
ricordare di quella volta che anche noi… che poi nemmeno abbiamo mai chiesto
scusa…
La scrittura di Emiliano muta a seconda
della situazione, passando da descrizioni molto asciutte e crude, che tanto
ricordano i ragazzi di vita di Pasolini, a prose più calde e piene di passione
o tristezza, quando è l’animo del personaggio che va messo in primo piano. In
ogni caso, è sempre efficace, cosa fondamentale per creare un grande romanzo
corale, nel quale Bambi sembra risucchiare tutti come un buco nero, per poi
sputarli lontano, salvo poi calamitarli nuovamente.
Bambi è un viaggio che esplora e disvela
senza preconcetti il mondo della transessualità, della vita che tante persone
sono “obbligate” a portare avanti causa ignoranza umana e leggi medievali. Ma
non solo. Come detto questo è un enorme spettacolo dove sul palco ballano tutte
le nostre paure, i nostri slanci, i nostri desideri di rivalsa. La nostra paura
di amare e di essere amati.
Dove diventiamo tutt3 meraviglios3 nel
momento stesso in cui ci ritroviamo, in cui ci accettiamo, smettiamo di
nasconderci e proviamo a prendere ciò che vogliamo. Perché vivere diversamente
non è proprio possibile.
Che poi è il miglior lieto fine
possibile, in un mondo pieno di paure e sensi di colpa.
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