martedì 27 dicembre 2022

Interviste da altri mondi: Marco Bucci ci racconta "Saetta Rossa".


Qualche tempo fa avevamo pubblicato una recensione alla graphic novel "Saetta Rossa" scritta da Marco Bucci e illustrata da Riccardo Atzeni, libro che ci ha coinvolto e colpito in modo particolare. Abbiamo fatto qualche domanda all'autore Marco Bucci che, gentilmente, ci ha fatto l'onore di risponderci. E' stata una bellissima sorpresa e siamo felici di condividerla con voi tutti:

D: Iniziamo da lui. Il 10 Gennaio 2016 è stata una data che ha segnato le vite di molti, io sono rimasta davanti al cellulare un po' come Samuel, attonita. Mi rivedo molto in lui, in quel momento. David Bowie, l’artista, la rock star, l’uomo delle stelle che alle stelle ha fatto ritorno, che ad un tratto non era più “qui”. Non è facile parlare del suo genio, tanto complessa e determinante è stata la sua personalità e la sua opera, così immensa da regalargli l’immortalità. Immagino che significhi molto anche per te. Lo hai scelto come filo conduttore di Saetta Rossa, è il punto di partenza o il punto di arrivo?

La voce di David ha accompagnato gran parte della mia vita. All’inizio era una presenza disincarnata, fatta di sola musica (grazie ai miei genitori). Poi da ragazzino ho capito chi fosse, che faccia avesse, trovandolo come interprete in Labyrinth. Non ho faticato a immaginare un futuro popolato dalla sua icona. Tanto che è possibile trovarlo in tutte le sue identità un po’ ovunque, sullo sfondo della vicenda che raccontiamo. Quindi ti risponderei che David Bowie in Saetta Rossa è il futuro stesso. Un punto di arrivo nel processo di autodeterminazione ed eterna reincarnazione. Non importa chi sei ma chi decidi di essere.

 

D: Un altro filo conduttore di Saetta Rossa è, senza dubbio, l’amore, nelle sue mille sfaccettature. E’ un sentimento universale che trascende lo spazio e il tempo ed è un potente collante in grado di unire le vite delle persone, questo è ciò che ho percepito leggendo le pagine della tua graphic novel. E’ questa la tua concezione di amore? Quanto può essere importante nell’evoluzione di noi stessi e del mondo?

Prima di rispondere devo precisare che non definirei l’amore romantico come un’esperienza universalmente necessaria. Non lo è per tutti. Ma l’amore è una forza che può unire le persone a prescindere dai loro sogni, romantici o meno. Abbiamo un disperato bisogno di sentirci vicini a qualcuno. E nel mio caso io estendo questo sentimento alla mia famiglia queer. Creature meravigliose che mi hanno permesso di essere un narratore libero e una persona felice. È sicuramente una delle forze più potenti che conosco ma sulla quale non mi trovo spesso a scrivere storie. Saetta Rossa è un’eccezione.

D: E’ interessante il sistema in cui viene catapultato Samuel, è così che vedi il futuro? C’è una particolare concezione di democrazia nel mondo che descrivi in Saetta Rossa, è l’evoluzione che auspichi per il domani?

Sicuramente auspico che il mondo venga sollevato, come in quel futuro, dalla totalità delle sue afflizioni. Ma insieme a Riccardo abbiamo cercato di immaginare il “prezzo” da pagare per raggiungere questo traguardo. Tutto sommato non credo sia eccessivo. Io ci vivrei.

D: Samuel, ad un certo punto, decide si “spegnersi” e scollegarsi dal sistema al quale si trova ad appartenere nel futuro. E’ una forte dichiarazione di identità, come mai questo gesto?

Samuel è una persona che sta cercando se stessa dopo che ha perso ogni cosa (al di fuori di se stessa). Rifiuta questo futuro frastornante, iperconnesso e costantemente in festa per trovare una direzione. Scende dalla giostra, abbandona il dance floor, esce dal locale. Solo allora capisce cosa sia davvero importante per lui. Nel silenzio torna a sentire la musica. In quella parte, in effetti, sono stato molto romantico.

D: Ultima, ma non in ordine di importanza, domanda. Le illustrazioni. Sono come la magia che incarna le tue parole, rappresentano alla perfezione i concetti, li traspongono su carta creando un insieme veramente coinvolgente. Come è nata questa collaborazione tra te e Riccardo? L’alchimia tra parole e disegni è davvero molto importante, difficile non restarne impressionati. Come nasce un sodalizio tanto forte e ben riuscito?

Ho visto un acquerello appeso a una parete sopra al divano di un mio amico. Gli ho chiesto chi fosse l’autore perché volevo assolutamente lavorare con lui. Poche settimane dopo io e Riccardo ci sentivamo regolarmente al telefono. Siamo diventati amici come capita di rado da adulti, nonostante fossimo uno a Bologna e l’altro a Cagliari. È difficile non innamorarsi del suo lavoro e della sua immaginazione. Per me è stato un colpo di fulmine. Non saprei davvero come altro definirlo. Ecco perché stiamo già lavorando a una nuova storia. Non riusciamo a fermarci, proprio come le persone del futuro che abbiamo immaginato.


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