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mercoledì 4 gennaio 2023

Una graphic novel dal sapore dolce: "Heartstopper" di Alice Oseman

 


Quella che vi presento oggi è probabilmente la cosa più dolce e delicata che io abbia letto negli ultimi tempi. Avevo già puntato Heartstopper in libreria da un po', attirata dalle copertine (opera anch'esse dell'autrice) dal design semplice, colorato, che lasciavano presagire una trama romantica. Non l'ho comprato subito pensando che fosse troppo da adolescenti ma l'idea mi è rimasta in testa finché ho scoperto che Netflix ne aveva fatto una serie (disponibile adesso la prima stagione) e allora, dopo averla vista tutta in un giorno, sono tornata in libreria e mi sono accaparrata tutti e quattro i volumi (il quinto è in arrivo a Febbraio). Difficile non rimanere conquistati da Charlie e Nick, dalla purezza di questi due ragazzi che si innamorano con la spontaneità e la sincerità caratteristica della loro età e, ancor più difficile, non riuscire a stare dalla loro parte nel non facile cammino del coming-out, della resistenza al giudizio dei compagni di scuola, dell'orgoglio di volersi bene nel percorso attraverso la scoperta della propria sessualità. La tematica LGBTQ è trattata con la stessa delicatezza con cui sono tratteggiati i personaggi a cui spesso arrossiscono le guance, che sorridono timidi e che si emozionano per un bacio o una stretta di mano ma nel contempo è incisiva come il tratto spesso della penna della Oseman. Il design di Heartstopper è un chiaroscuro che si concentra sui personaggi principali, pochi sfondi, pochi particolari, molti dialoghi, un prodotto giovane e molto piacevole che, nel suo stile caratteristico, è perfetto così com'è, proprio come sono perfetti i due protagonisti. Nick è il capitano della squadra di rugby della scuola maschile Truham, popolarissimo, ammirato da tutti, di carattere buono ed espansivo, il classico modello di ragazzo etero muscoloso e ambito dalle ragazze. Charlie, invece, è timido, impacciato, magro e pacato, intrappolato in una relazione clandestina con il compagno di scuola Ben che vuole tenere a tutti i costi nascosta la loro storia. Essendo stato vittima di bullismo durante il primo anno a causa del coming-out, Charlie subisce la scelta di Ben e accetta di vederlo di nascosto in biblioteca o in sala musica anche se la cosa lo fa soffrire. Il caso vuole che Charlie e Nick si trovino di banco insieme e la scintilla scocca immediatamente, al primo sguardo, anche se Nick sulle prime non ne è assolutamente consapevole. L'amicizia iniziale tra i due, complice una forte simpatia e l'ingresso di Charlie nella squadra di rugby come riserva, progredisce e si evolve velocemente in qualcosa di più trasformandosi pian piano in un sentimento molto forte scoperto giorno dopo giorno. Nick inizia a prendere consapevolezza della propria bisessualità grazie a ciò che prova per Charlie, il quale lo accoglie con affetto mostrando spesso il proprio lato fragile, quello che più di ogni altro lo rende vero. La storia si svolge prevalentemente in ambito scolastico o domestico, tranne il viaggio a Parigi in gita, dipanandosi nella quotidianità fatta di amici (e meno amici), bulli, famiglie comprensive e coraggio. Apparentemente Heartstopper potrebbe sembrare qualcosa di "già visto", "già detto", nel panorama sconfinato delle tematiche dell'alterità sessuale, soprattutto tra i ragazzi, ma non è così. La storia di Nick e Charlie è una delle tante storie che si intrecciano ogni giorno, che fanno i conti con una società che, per quanto smart e tecnologica, fatica ad accettare ciò che, ancora, viene deriso e offeso perché considerato diverso soprattutto attraverso il cyberbullismo. Heartstopper insegna invece, che la normalità è volersi bene, innamorarsi, rispettarsi, scriversi, scoprirsi, indipendentemente dal genere sessuale e lo fa con la delicatezza delle foglie che ogni tanto svolazzano come a regalare una pennellata di nostalgia per i tempi in cui tutto è ancora possibile. Sarebbe scontato consigliarne la lettura ad un pubblico prevalentemente sedicenne o giù di lì, invece lo consiglio ai romantici, ai dubbiosi e a coloro che ancora pensano che sia sbagliato essere ciò che si è ed esserne orgogliosi, a qualsiasi età.

Enrica Zeppoloni

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