In una mattina di Novembre, il commissario Marchese viene svegliato da una telefonata gelida quanto l’ondata di freddo che investito la città di Perugia. In un parco mal frequentato è stato rinvenuto il cadavere di una giovane ragazza brutalmente uccisa. Recatosi sul posto, il commissario intuirà subito che il caso che gli si para davanti, oltre ad essere un macabro spettacolo, non sarà da facile soluzione. La breve vita di Chiara Maffei, infatti, inizialmente non rivela nulla che possa suggerire agli investigatori il motivo di una morte inflitta con tanta efferatezza: giovane e molto bella, proveniente da una famiglia non agiata ma rispettabile e unita, studentessa laureanda in lingue, lavora saltuariamente per una ditta di catering per non pesare troppo sui genitori. Le voci, però, corrono in fretta e, nonostante la riservatezza e le precauzioni necessarie, il passato di Chiara sembra avere un lato oscuro. Mentre le indagini prendono il via, seguendo varie piste, tutte però senza un reale mordente, parte il tam-tam mediatico ed iniziano a circolare dicerie e teorie legate alla vita di Chiara che la trasformano, in breve tempo, da sfortunata vittima a capro espiatorio, al fine di svelare una vita segreta celata tra i muri medievali e i vicoli suggestivi del capoluogo umbro. Sui social, nei Tg nazionali e, soprattutto nelle trasmissioni televisive spazzatura, fin da subito si inizia a parlare insistentemente di festini, droga, belle ragazze come Chiara che, a pagamento, intratterrebbero relazioni con rampolli di famiglie benestanti, iniziano a spuntare alibi e testimoni, pusher e presunti amici che hanno l’effetto di creare un pandemonio mediatico che sposta l’attenzione dal fatto accaduto a tutto un contorno che nulla ha a che fare con la dignità che si dovrebbe riservare ad una giovane ragazza uccisa. In tutto questo trambusto prosegue il lavoro senza sosta di Marchese e del suo team che si trova a dover fare a gara con il caos che il caso ha sollevato per trovare la soluzione che metta a tacere la follia della gente. Il commissario dovrà affidarsi al proprio intuito, vagliare numerose ipotesi e tener fede a sé stesso, per non lasciare che la correttezza delle indagini venga compromessa. Chi era veramente Chiara Maffei? Quali sono le voci da ascoltare in un coro chiassoso in cui anche le persone più improbabili sembrano avere la soluzione del caso? Riuscirà il commissario a dipanare la matassa inaspettatamente creatasi attorno alla figura della ragazza? Ambientato in una città meno provinciale di quanto non si pensi, con i suoi panorami mozzafiato, la sua eredità storica e il presente in crescita veloce e multietnica, “La trasfigurazione mediatica di Chiara Maffei” è un libro da leggere tutto d’un fiato, che tiene il lettore incollato alle pagine dall’inizio alla fine, facendolo supporre, immaginare, ipotizzare, proprio come vuole la regola del buon racconto giallo. Un libro dal finale tutt’altro che scontato che offre, tra le righe, ben più di uno spunto di riflessione su molte delle situazioni che viviamo oggi perché tutti noi siamo, in fondo, un po' vittime di una società che, a volte, si fa più spietata del peggiore degli assassini.
Enrica Zeppoloni
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